Sci di fondo a Enego

Come preannunciato, qualche giorno fa abbiamo trascorso un weekend a Enego, sull’Altopiano di Asiago. Sabato era una giornata spettacolare, domenica invece ha nevicato tutto il tempo, ma ci siamo divertiti molto entrambe le giornate (e domenica dovevamo smaltire le calorie accumulate durante l’ottima e abbondantissima cena della sera prima: nido di polenta con funghi porcini, risotto ai mirtilli, tagliatelle ai porri tartufate, brasato con vari contorni, toselle alla piastra e dolci della casa!!).

A Enego ci sono così tante piste che si ha proprio l’imbarazzo della scelta. In questa foto, un attimo di pausa per decidere in che direzione proseguire:

Le piste sono molto larghe e ben battute, con larghi tratti piani in spazi aperti e altri percorsi più articolati nei boschi di conifere.

Le piste convergono sulla Piana di Marcésina, un luogo dove a molti fondisti sicuramente piacerebbe tornare in una notte di plenilunio, soprattutto dopo aver letto la targa con una citazione di Mario Rigoni Stern: “Ma ci saranno ancora degli innamorati che in una notte d’inverno si faranno trasportare su una slitta trainata da un generoso cavallo per la piana di Marcesina imbevuta di luce lunare? Se non ci fossero, come sarebbe triste il mondo…”.

Una foto della chiesetta di San Lorenzo, simbolo del luogo:

La Piana di Marcesina è nota anche per essere uno dei posti più freddi d’Italia, specialmente di notte, nonostante si trovi solo a 1400 m slm. Non era così sabato: nel primo pomeriggio la temperatura ha raggiunto +11 C e in vari punti la neve, abbondantissima dopo le nevicate dei giorni precedenti, si stava trasformando.

Qui sotto la parte finale della pista, a poche centinaia di metri dal centro fondo. In basso a sinistra, se guardate bene, potete vedere un socio Edelweiss CAI sulla via del ritorno, tra le ombre allungate dal tardo pomeriggio:

Altre foto con particolari delle piste di Enego in Giochi di luce sulla neve e Neve trasformata.